Una cosa che mi ha sempre incuriosita, da vera appassionata del Natale, era sapere come si festeggia il Natale nel mondo. Non mi interessa tanto la parte commerciale, i regali, i pranzi e così via, quanto le tradizioni e tutto ciò che ha a che fare col sentimento vero di questa festività.

 

Gif Luci Di Natale - Gif Animata Natale

 

Così ho fatto una bella ricerca e vorrei raccontarvi, se avrete voglia di leggermi, una bellissima favola, che potrete narrare anche ai vostri bambini.

COME SI FESTEGGIA IL NATALE NEL MONDO

Il Natale per me è il periodo più bello dell’anno. Sembra quasi che il mondo assuma una luce magica, comincia a cadere la neve, le città si illuminano di mille luci colorate e la gente vive un periodo di eccitante attesa.

E’ il tempo dei regali, del presepe, dell’albero di Natale (ed ogni anno io devo aggiungere un tocco di fantasia diverso se no non sono contenta!), del menu per il pranzo con parenti ed amici, e finalmente anche degli abbracci che l’anno scorso ci sono stati tolti.

Da noi i bambini aspettano Babbo Natale con gli occhi luccicanti dall’emozione, c’è la messa di mezzanotte per celebrare la nascita di Gesù e si ricordano i tre Re Magi e la stella cometa. Ma come si festeggia il Natale nel resto del mondo? Fate la valigia dei sogni che partiamo! 😍

 

 

Gran Bretagna

Nel Regno Unito il Natale comincia già a novembre, quando i bambini scrivono le loro letterine a Babbo Natale. La vigilia non è così sentita come da noi, mentre sono importantissimi il giorno di Natale (Christmas Day) ed il giorno successivo (Boxing Day), giorno particolare in cui ci si scambiano pacchetti con chiunque!

A depositare i regali sotto l’albero sarà “Father Christmas”, l’equivalente di Babbo Natale, accompagnato dalla renna Rudolph. Per ringraziarlo della sua generosità i bambini inglesi sono soliti lasciargli un po’ di latte e un mince pie, un tipico dolce inglese.

Il 25 dicembre comincia con l’apertura delle calze e dei regali, poi segue il pranzo, che può includere anche amici e vicini di casa, a base di tacchino ripieno con mirtilli, cavoletti di Bruxelles, patate e carote, e come dolce si mangia il Christmas Pudding.

E non possono mancare i Christmas Cracker, tubi di carta confezionati come caramelle. Tirando le estremità il tubo scoppia (senza pericolo ovviamente!) e salta fuori il contenuto, di solito un oggettino o una corona di carta fatta di carta velina colorata che il fortunato possessore dovrà ovviamente indossare!

 

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I CHRISTMAS CRACKERS (Foto Internet)

 

Argentina

Intanto bisogna dire che il 25 dicembre in Argentina cade in estate mentre da noi è inverno. Per gli argentini il giorno più importante comunque è il 24, quando tutta la famiglia si riunisce la sera per mangiare l’asado (la tradizionale carne alla brace) e brindare con spumante e panettone

L’albero di Natale è rigorosamente di plastica, perchè quello naturale si seccherebbe subito. Una tradizione particolare? Regalare intimo rosa alle donne nella notte del 24 dicembre perchè lo indossino il 25 come simbolo di fertilità o il 31 per iniziare il nuovo anno con prosperità e buona fortuna.

I regali vengono portati il 6 gennaio dai Re Magi, anche se si va diffondendo sempre più la tradizione di Babbo Natale. I bambini hanno l’abitudine di lasciare fuori dalla porta una scarpa, un po’ d’acqua e un po’ di erba per i cammelli dei Reyes Magos.

Eccovi la ricetta dell’asado argentino!

 

 

Canada

A parte il classico albero di Natale con le sue decorazioni, il presepe e lo scambio dei doni per i più piccini, in alcune zone del Canada ci sono tradizioni molto particolari e curiose. A Labrador City ad esempio, si svolge la gara della casa meglio decorata con l’utilizzo di luci e la presenza di statue di ghiaccio in giardino.

In Nova Scotia si mangiano aragosta e frutti di mare al posto del classico tacchino. Questa zona è conosciuta in gran parte del mondo per l’albero di Natale gigante che ogni anno dal 1917 viene donato alla città di Boston come riconoscimento per l’aiuto offerto dopo l’esplosione che avvenne ad Halifax.

Anche qui lo spettacolo non manca, come a Toronto quando il 30 novembre si celebra un evento gigantesco chiamato Cavalcade of Lights. Contornato da spettacoli di pattinaggio sul ghiaccio e concerti, viene acceso l’enorme albero di Natale con circa 300 mila lampadine.

La settimana prima di Natale i bambini scrivono la letterina a Santa Claus e appendono le calze in modo che le possa riempire con caramelle e cioccolatini. In alcune regioni i bambini vanno a cantare di casa in casa per ricevere monete, dolci o bevande calde

 

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L’Albero di Natale di Boston, donato dalla Nuova Scozia (Leslee_atFlickr // Flickr // CC)

 

Germania

Secondo la tradizione germanica il Natale vero e proprio ha inizio il 6 dicembre, nella giornata di Nikolaustag. La leggenda narra che, durante la notte del 5 Dicembre, i bambini si preparino all’arrivo di St. Nikolaus lasciando le proprie scarpe sul davanzale o fuori dal portone di casa.

Durante la notte, St. Nikolaus si aggira per le case, tenendo in mano un grande libro sul quale ha annotato il comportamento di ogni bimbo e portando in spalla un sacco pieno di caramelle e ramoscelli di legno. I bimbi buoni troveranno nelle loro scarpe dei dolci, mentre quelli birichini solo dei ramoscelli.

Questa tradizione viene ancora rispettata anche se, anziché lasciare le scarpe all’aperto, vengono appese al camino delle calze colorate. Un aspetto curioso della tradizione natalizia tedesca è che si attende la vigilia per addobbare l’albero e il menù del 25 dicembre prevede che vengano serviti a tavola l’oca arrosto e la carpa di Natale.

 

 

Giappone

Il periodo natalizio è abbastanza sentito dalla popolazione giapponese, anche se in modo diverso rispetto all’occidente. Tanto per cominciare il Natale in Giappone non è una festa nazionale, poiché i credenti cristiani sono solo una minoranza, ma più una sorta di festa tradizionale, che porta gioia e serenità a chi la festeggia. 

Il 24 dicembre si celebra la festa per gli innamorati e per le famiglie con bambini piccoli. Il giorno di Natale molte famiglie hanno l’abitudine di festeggiare con il menù speciale natalizio, che consiste in pollo fritto americano ed una torta natalizia di pandispagna ricoperta di panna e fragole e arricchita con immagini di babbo Natale.

Anche in Giappone è tradizione scambiarsi un regalo, ma solo tra gli innamorati.
Babbo Natale viene chiamato dai giapponesi Santa-San, in quanto hanno importato questa festa dagli Stati Uniti.

Le luminarie natalizie sono una delle più importanti attrazioni del Natale a Tokyo. I colori accesi delle luci trasformano le strade della metropoli giapponese in un luogo incantato, perfetto per vivere a pieno l’aria del Natale. Dopo aver ammirato il centro di Tokyo è possibile osservare altre luminarie spettacolari fuori città.  

 

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Le luminarie natalizie a Tokyo (Foto Projectnerd.it)

 

Polonia

In Polonia il Natale (Boże Narodzenie), è la festa più bella e più sentita. Le usanze polacche sono molto particolari ed ognuna ha origini e motivazioni ben precise. La vigilia di Natale è senza dubbio il giorno più importante: le donne si mettono in cucina a preparare i piatti, gli uomini solo soliti decorare l’albero di Natale.

La cena della vigilia può cominciare solo quando in cielo appare la prima stella. E’ compito dei più piccoli scrutare l’orizzonte in attesa di vedere l’arrivo della stella. Il riferimento ovviamente è alla Stella cometa di Betlemme che guidò i tre Magi fino a Gesù e la sua apparizione è una specie di segnale per sedersi al tavolo. Dopo la cena arriva il momento tanto atteso soprattutto dai bambini: lo scambio dei regali.

Una curiosa usanza molto antica, presente soprattutto nelle campagne, è quella dei “kolędnicy”. Si tratta di un gruppo di persone di varie età, spesso vestite da personaggi biblici, quali i tre Magi, gli angeli e re Erode, che bussano nelle case e chiedono di esibirsi con recite o canti. Alla fine come premio ricevono una mancia in denaro ed anche dolcetti se nel gruppo ci sono bambini.

 

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La tradizione dei “kolędnicy” (Foto Internet)

 

Ungheria

In Ungheria grandi alberi natalizi abbelliscono centri e periferie e tanti Babbo Natale girano per le vie addobbate delle città, distribuendo doni e cioccolatini.
Per i bambini ungheresi il periodo delle feste natalizie inizia con la festa di Santa Klaus, in ungherese «Mikulás».

La sera del 24 dicembre l’albero viene addobbato con tipiche caramelle rivestite di carta colorata (szaloncukor), noci dorate, candele e fiocchi, senza farsi vedere dai bambini, per non guastare loro la sorpresa. Quando l’albero è pronto, con tutti i regali sotto, il suono di un piccolo campanello dà il segnale che è arrivato Gesù Bambino e che quindi inizia la festa.

Si cantano canzoni natalizie, si aprono i regali e si cena. In molte famiglie si usa mangiare il pesce, mentre i tipici dolci natalizi ungheresi sono i «bejgli» alle noci o ai semi di papavero. A mezzanotte si va tutti in chiesa per la messa di Natale. Una delle tradizioni ungheresi più famose consiste nel fatto che allo scoccare della mezzanotte si intona ovunque l’inno nazionale ungherese, trasmesso anche in televisione.

 

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Gli “szaloncukor”, i dolcetti da appendere all’albero di Natale (Foto Etsy)

 

Danimarca

In Danimarca l’albero di Natale si fa solo alla vigilia e si addobba con palline e bandierine nazionali e come puntale si usa sempre una stella d’oro o d’argento. Per cena c’è oca arrosto con cavoli, patate scure e, alla fine, riso alle mandorle. Nel riso viene nascosta una mandorla intera e chi la trova  riceve un premio.

E’ tradizione cantare canti natalizi girando intorno all’albero. I bambini vengono vestiti come folletti (di rosso e con un cappello a punta) e si aspetta lo Julemanden che porta i regali. Dopo che l’ultimo regalo è stato scartato si mangiano dolci, caramelle e frutta secca e si bevono tè o tisane.

 

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Le decorazioni danesi (Foto Internet)

 

 

Finlandia

Per il Natale fuori dalle case viene preparato un piccolo alberello per … gli uccellini, addobbato con semi appetitosi! La leggenda narra che Babbo Natale viva con Mamma Natale e tanti piccoli aiutanti in Lapponia, all’interno della Korvatunturi, una montagna con tre orecchie. Con esse Babbo Natale può ascoltare i messaggi che gli arrivano da tutto il mondo.

L’entrata della montagna è così segreta che finora nessuno è riuscito a trovarla. Inoltre Babbo Natale ha tante renne e la sua preferita si chiama Rudolph ed ha il naso rosso che brilla. La cena di Natale comprende il famoso prosciutto, spezzatino, patate, dolci al sapore di zenzero e cannella e pasta sfoglia ripiena di marmellata di prugne.

Da più di dieci anni però è Rovaniemi, piccola città finlandese, ad essere riconosciuta come la residenza ufficiale di Babbo Natale. Qui si trovano la sua casa, il suo laboratorio e il suo ufficio. Il simpatico vecchietto è sempre lì, pronto per accogliere i bambini di tutto il mondo e ascoltare le loro richieste per i doni da ricevere sotto l’albero.

 

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Il villaggio di Babbo Natale a Rovaniemi (Foto Internet)

 

Francia

In Alsazia, piccola regione francese situata al confine con Germania e Svizzera, il Natale è la festa più sentita dell’anno. A Strasburgo, il capoluogo, nella pittoresca Colmar e nei tanti villaggi sparsi per la regione vengono organizzati mercatini di artigianato e prelibatezze tipiche tra i più caratteristici e vivaci d’Europa.

Qui la tradizione vuole che una bambina vestita di bianco e con quattro candele in mano interpreti il Christkindel, ovvero il Gesù Bambino che porta i regali, aggirandosi per i vicoli cittadini circondata da altri bambini. Ma attenzione, chi non è stato bravo dovrà vedersela con l’Hans Trap, un troll bruttino e peloso che cerca i bambini disobbedienti

 

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Christkindel e Hans Trap (Foto Internet)

 

Stati Uniti

Non è che oltreoceano le tradizioni siano così tanto diverse dalle nostre, però negli States fanno tutto così talmente in grande da lasciare a bocca aperta. Non a caso a New York, presso il Rockefeller Center, c’è uno degli alberi di Natale più grandi al mondo. E’ un gigantesco abete rosso alto almeno 20 metri e largo 7,5 metri, addobbato con 8 chilometri di luci, che verrà acceso con una speciale cerimonia il 1 Dicembre.

Ogni abitazione, ogni via, ogni quartiere è letteralmente sommerso da milioni di piccole luci colorate (avete visto il film Collateral Beauty?) quasi come fosse una gara a chi riesce a rendere la vista più spettacolare. Negli USA è impossibile non farsi coinvolgere nell’atmosfera natalizia e ritrovarsi per le strade a cantare Jingle Bells tornando bambini per qualche istante.

Se siete amanti della montagna e degli sport invernali, allora volate ad Aspen, a 2405 metri di altezza. Sotto Natale, tra celebrazioni, spettacoli, mercatini e atmosfere festose c’è un solo colore che domina, il bianco candido della neve. Godetevi i panorami mozzafiato e le piste magnifiche, i tradizionali canti natalizi fuori dalle case, i Christmas Carol, e per cena fate onore al famoso tacchino ripieno con salsa ai mirtilli per un Natale in perfetto stile Yankee.

 

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Il maestoso albero del Rockefeller Center NY (Foto SiViaggia)

 

Irlanda

Il Natale per gli Irlandesi cattolici va dalla vigilia fino al 6 gennaio, festa della Befana, che viene chiamata “Little Christmas“. In alcune case alla vigilia dopo il tramonto si mette su una finestra una grossa candela, che resta accesa tutta la notte per dare un segnale di accoglienza a Maria e Giuseppe.

Il giorno di Santo Stefano (o Boxing Day), è dedicato alle partite di calcio e alle corse di cavalli. Questo giorno è conosciuto anche con il nome gaelico di La An Droilin, il giorno dello scricciolo, a causa di una tradizione dei tempi antichi quando ahimè un vero scricciolo veniva ucciso e portato in giro in un cespuglio di agrifoglio.

Il motivo di questa barbarie è legato ad una leggenda secondo la quale Santo Stefano si nascose dietro ad un cespuglio per sfuggire ai sui persecutori, ma fu tradito dal volo di uno scricciolo che rivelò il suo nascondiglio. Oggi per fortuna questa tradizione viene commemorata con una processione, la Wren Boys Procession, dove un palo con un cespuglio di agrifoglio viene portato di casa in casa e le famiglie si vestono con abiti vecchi e con il viso annerito. 

 

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La Wren Boys Procession (Fonte Derry Now)

 

 

 

Filippine

Una delle tradizioni natalizie più spettacolari avviene nelle Filippine, proprio nella capitale, San Ferdinando. La grande città si prepara a festeggiare il Natale, attirando migliaia di turisti da tutto il mondo, i quali vengono apposta per vedere il Ligligan Parul Sampernandu, ossia il festival delle lanterne magiche.

Questo festival molto suggestivo si basa su la messa in scena di lampade coloratissime di antica tradizione. Sono create con svariati materiali, anche se in origine venivano fatte con la carta giapponese. Le 11 lanterne sono almeno 6 metri di larghezza e sono illuminate con lampadine elettriche.

Durante la manifestazione le luci elettriche delle lampadine creano motivi caleidoscopici. Da questo gioco di colori, e dalle forme di luce deriva un’incantevole scenografia accompagnata dalla musica del posto.

 

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Il Festival delle Lanterne Magiche (Foto Medium)

 

Svezia

Durante il periodo natalizio in Svezia le case vengono addobbate con decorazioni fatte con la paglia e con dei fiori soprattutto rossi, ma anche rosa, bianchi oppure blu chiaro, e con dolcetti speziati che poi vengono appesi. I bambini usano il calendario dell’avvento per contare i giorni fino a Natale e ogni giorno aprono una finestrella.

L’albero si addobba il giorno prima di Natale. La sera di Natale si mangia una minestra di riso, polpettine e salsicce. Dopo la cena solitamente ci si riunisce intorno all’albero per cantare. Solo a questo punto arriva Babbo Natale.

Durante il periodo natalizio in Svezia c’è un’ altra bella festa che è molto sentita: Santa Lucia. Questa festa si celebra il 13 dicembre quando c’è il solstizio d’inverno. Di solito in una famiglia è la figlia maggiore che si veste come Santa Lucia, cioè con una tunica bianca, una cintura rossa e in testa una corona con delle candele accese, porta un vassoio con dei dolci e li offre a tutta la famiglia.

 

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La festa di Santa Lucia (Foto AgenSIR)

 

Australia

L’Australia è un altro paese dove il Natale cade d’estate. A Sydney il giorno di Natale tutti si recano in spiaggia, a Bondi Beach, una delle più celebri e rinomate spiagge del continente, per festeggiare in compagnia di amici e parenti sotto il sole. Picnic a base di tacchino come piatto principaleChristmas pudding, il dolce, con monetina porta fortuna all’interno.

Renne e alberi di Natale gonfiabili invadono il litorale e tutti, ma proprio tutti, indossano solo costume, infradito e cappello rosso di Babbo Natale. Il 26 invece ci si riunisce tutti a guardare la partenza della Sydney-Hobart, una famosa regata.

Una delle tradizioni natalizie più importanti per l’Australia è il “Carols by Candlelight“, durante il quale centinaia di persone si riuniscono di notte sotto un cielo stellato per accendere candele e cantare canti natalizi all’aperto. Un altro evento spettacolare si tiene a Melbourne, nell’elegante Sydney Myer Music Bow, la notte della Vigilia di Natale. Qui le persone organizzano pic-nic sull’erba, mentre ascoltano cantanti susseguirsi in uno stupendo concerto.

A Sydney, invece, i canti di Natale si tengono nel Domain, un parco situato nel centro della città. Questo evento è talmente rilevante da essere trasmesso a livello nazionale, ed è una delle più importanti manifestazioni che accompagnano le vacanze natalizie in Australia.

 

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Carols by Candlelight (Foto Treasury on Collins)

 

Spagna

Lo sapevate che in Spagna i doni non li porta Babbo Natale a dicembre? Infatti i regali ai bambini arrivano il 6 gennaio coi Reyes Magos, ovvero i Re Magi. La tradizione spagnola vuole così, anche se negli ultimi anni in alcune zone di Spagna stanno anticipando l’arrivo dei doni al 25 Dicembre. Inoltre i Re Magi lanciano dolci e caramelle a tutti i bambini passando per ogni città di Spagna il 5 gennaio su grandi carri da parata, una sfilata che si chiama “caabalgata”.

Una delle tradizioni culinarie consiste in una ciambella di frutta candita con ripieno di crema pasticcera o panna montata. La caratteristica di questo dolce è che al suo interno vi sono 2 sorprese: una è miniatura (figurita) e una fava (haba), chi trova la prima indosserà la corona e sarà il re della giornata, chi invece trova la fava sarà costretto a pagare il dolce per tutti.

Un’altra tradizione caratteristica spagnola è quella di mangiare 12 acini di uva la notte di Capodanno prima che terminino i 12 rintocchi che annunciano l’anno nuovo. Chi riesce a mangiarli tutti prima che i rintocchi finiscono avrà un anno pieno di fortuna.

 

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La Caabalcada de los Reyes Magos (Foto Dreamstime)

 

 

Ecco qua, il nostro viaggio è finito. Spero che vi sarete divertite come mi sono divertita io a scoprire tutte queste curiosità. Naturalmente aspetto i vostri commenti e se avete qualche tradizione da aggiungere fatemelo sapere! ❤️

 

Fonti: TESORI D’ORIENTEQUANTOMANCA ALFEMMINILE

 

 

 

 

PAESE CHE VAI … NATALE CHE TROVI! ultima modifica: 2021-11-26T19:10:05+00:00 da allisglam

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